
La qualità delle relazioni fra decisori (imprenditori , dirigenti, manager di rete…), costituisce un elemento critico nelle reti di impresa. La natura stessa della rete fa sì che non sia prevista una identità collettiva strutturale, che renda le relazioni regolate da un’appartenenza di per sé significativa, come avviene in una azienda o anche in un raggruppamento di tipo più esclusivo (consorzio, holding, gruppo…). Al tempo stesso, un sistema relazionale che determini e sostenga i rapporti di fiducia fra i vertici rimane imprescindibile per il successo dell’alleanza. Prendersi cura del sistema relazionale, non affidandolo alla semplice volontà integrativa reciproca, è una scelta che può generare valore attraverso la qualità della visione collettiva, la capacità di reagire più rapidamente alle sfide, il supporto condiviso all’innovazione, permettendo alle reti di ottenere risultati anche nettamente superiori al previsto. Ogni sistema di relazioni, tuttavia, costituisce un caso a parte, per cui, se da un lato è indispensabile consolidare un modello di approccio efficace, è altresì necessario che quel modello non sia un insieme rigido di regole da applicare, ma, piuttosto, una strategia di diagnosi e azione adattabile alle diverse esigenze.